Per stabilire quanto e come occorre procedere alla disinfezione dell'acqua, al fine di far rientrare i parametri di contaminazione microbiologica nei valori stabiliti dalla legge, occorre conoscere:
- la tipologia della contaminazione;
- la quantità della contaminazione:
- il tipo di trattamento che si intende utilizzare.
Come disinfettare l’acqua: i trattamenti più diffusi
I trattamenti di disinfezione dell’acqua più diffusi si basano sull’azione di un reagente chimico. Il dosaggio può avvenire in maniera proporzionale tramite una pompa dosatrice se il prodotto è in forma liquida (come l’ipoclorito di sodio, il più usato tra i disinfettanti), oppure iniettato se in forma gassosa come l’ozono.Disinfettanti chimici
I disinfettanti chimici possiedono un potere di copertura più o meno lungo e sono così in grado di assicurare la loro azione battericida anche nei periodi successivi all’istante del dosaggio; questo aspetto è molto importante per gli acquedottisti, che devono garantire la potabilità dell’acqua sino al contatore dallo stabile, situato generalmente molti chilometri dall’impianto di potabilizzazione. Esistono però altri metodi per disinfettare l’acqua, di natura fisica e non chimica, che presentano diversi vantaggi, soprattutto per quanto riguarda la qualità finale dell’acqua trattata.Disinfettanti fisici
I disinfettanti fisici non possiedono potere di copertura e per questo motivo sono applicabili soltanto quando non sussistono le condizioni per una reale ricontaminazione. Ad esempio in caso di reti acquedottistiche adeguate, tali da non richiedere una post copertura, nel trattamento di acque di sorgente e di pozzi soprattutto negli impianti di trattamento e affinamento dell’acqua come step finale a garanzia della qualità microbiologica. Utilizzare una tecnologia o l’altra dipende quindi essenzialmente dal rischio che l’acqua possa ricontaminarsi. Quando il consumo avviene in prossimità del trattamento, oppure nei casi in cui le condotte sono igienicamente sicure, allora il trattamento fisico può essere impiegato tranquillamente, negli altri casi è preferibile intervenire con un disinfettante di copertura. Ci sono poi condizioni più critiche in cui entrambe le tecnologie vengono utilizzate assieme. Si garantisce la potabilità sino al rubinetto senza però eccedere con il disinfettante chimico che renderebbe l’acqua sicura ma poco gradevole.Disinfezione UV dell’acqua
La disinfezione UV, agendo attraverso l’azione di un’onda elettromagnetica, non altera le caratteristiche dell’acqua, né dal punto di vista chimico- fisico (nessuna sostanza aggiunta, nessuna variazione del pH, ecc), né da quello organolettico (sapore, odore); inoltre questa tecnologia presenta un’elevatissima efficacia nei confronti della maggior parte delle specie microbiche presenti nell’acqua. Questi sono i principali vantaggi, di contro c’è l’assenza del potere di copertura che ne limita il campo d’azione. Gli apparecchi vengono installati in linea, intercettando la tubazione dell’acqua che si vuole trattare. Il flusso viene irraggiato con una dose di radiazione UV generata da speciali lampade a vapori di mercurio (sono state messe a punto anche altre sorgenti di luce UV ma ad oggi poco diffuse), molto simili ai tubi al neon, dai quali differiscono per il tipo di gas contenuto, che consente di generare una radiazione ultravioletta ad elevata efficacia germicida. Si tratta quindi di dispositivi concettualmente molto semplici, costituiti da una camera (generalmente in acciaio inox o in teflon per gli impieghi con acque particolarmente aggressive) che contiene una o più lampade germicide, la cui accensione e regolazione è assicurata da un apposito quadro elettrico.Manutenzione dei disinfettanti per acqua a UV
La manutenzione richiesta prevede:- la sostituzione periodica delle lampade (mediamente una volta all’anno)
- la pulizia, manuale o automatica, delle guaine in quarzo che contengono le lampade (la frequenza dipende dal tipo di acqua e dalla presenza di una prefiltrazione che è sempre consigliata)
- UVA (luce solare, lampade abbronzanti)
- UVB (campo medicale)
- UVC (germicida).
Durata dei trattamenti di disinfezione dell’acqua
Qualsiasi trattamento di disinfezione, per essere efficace, deve essere applicato per un determinato periodo di tempo, una regola universale che vale:- per i disinfettanti chimici, la cui efficacia dipende dal prodotto C x t (dove C è la concentrazione di principio attivo e t il tempo di contatto, generalmente decine di minuti);
- per il trattamento termico, la cui efficacia dipende dal prodotto T x t (dove T è la temperatura e t è la durata del trattamento, generalmente alcuni minuti);
- per la disinfezione UV, la cui efficacia si esprime in termini di dose, che dipende dal prodotto I x t (dove I è l’intensità di irraggiamento e t il tempo di contatto tra acqua e radiazione UV, generalmente alcuni secondi, ovvero il passaggio attraverso l’apparecchio).
Campi di applicazione degli apparecchi di disinfezione UV
I campi di impiego degli apparecchi UV sono i più disparati: dalla singola utenza al grande acquedotto; dal depuratore fognario al trattamento delle acque per uso irriguo; dalle piscine all’industria alimentare. Particolarmente utile è l’impiego nel trattamento delle acque di sorgente e di pozzo, da cui molte case di campagna si approvvigionano quando non sono direttamente collegate all’acquedotto. Queste acque, che presentano quasi sempre problemi di carica batterica, si possono così rendere microbiologicamente potabili senza l’aggiunta di cloro o altri agenti chimici, responsabili del degrado organolettico.Ultrafiltrazione dell’acqua
Un’altra tecnologia fisica di straordinaria efficacia, che può essere applicata da sola o contestualmente ad un apparecchio UV, è rappresentata dai sistemi ad ultrafiltrazione, da installare in linea o al punto d’uso. Si tratta di membrane costituite in polimetri termoplastici (polysulfone) con una struttura diversificata: uno skin interno di circa 1 micron di spessore ad alta densità di pori abbinata ad una struttura spugnosa. Le membrane MediSulfone®UF sono costruite in stadi filtranti ad alta efficienza, che rimuovono dall’acqua qualsiasi sostanza abbia un peso molecolare superiore ai 15 kDa (15.000 Dalton). Batteri, virus ed endotossine non possono attraversare la membrana e l’acqua così trattata risulta sempre microbiologicamente conforme alle prescrizioni di legge (D. Lgs 31/2001 – Qualità delle acque destinate al consumo umano). Il meccanismo d’azione su cui si basano tali dispositivi è duplice:- la dimensione dei pori (tutto ciò che è più grosso viene trattenuto)
- il potere adsorbente (capacità di trattenere sulla superficie) della membrana stessa.
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