3 buoni motivi per non acquistare acqua in bottiglia

15 Marzo 2019
3 buoni motivi per non acquistare acqua in bottiglia
Il rapporto che gli italiani hanno con l’acqua da bere è per molti aspetti paradossale. Siamo in vetta alla classifica europea e i terzi al mondo nel consumo di acqua in bottiglia1, nonostante da anni ormai l’opinione pubblica attribuisca all’uso smodato di acqua confezionata una delle principali cause di impatto ambientale, dallinquinamento degli oceani all’emissione di anidride carbonica per la produzione e la logistica dei contenitori. Questi infatti sono tra i motivi per cui non acquistare acqua in bottiglia. Secondo una recente ricerca del Censis2 tra le ragioni per cui gli italiani consumano acqua minerale c’è il gusto, il 44,6% la preferisce perché “è buona”, evidenziando una diffidenza nei confronti dell’acqua di acquedotto. Eppure l’acqua del rubinetto in Italia è di buona qualità, controllata dai gestori d’acquedotto e garantita sino al contatore e il 68% dei cittadini italiani che bevono acqua in bottiglia è pronto a passare all’acqua del rubinetto, a condizione di ricevere maggiori garanzie sulla sua qualità.3 Al di là delle scelte consapevoli e dei gusti personali ci sono molte abitudini sbagliate e falsi miti che accompagnano il consumo di acqua in bottiglia, alimentati da pubblicità martellanti e spesso fuorvianti. Al contrario ci sono molti motivi per preferire l’acqua del rubinetto a quella in bottiglia, scelte di sviluppo sostenibile a sostegno di un’economia circolare per ridurre l’impatto ambientale e rivalutare la qualità dell’acqua di rete, grazie anche alla possibilità di migliorarla con idonei sistemi di trattamento al punto d’uso.

Ecco i tre dei principali motivi per non acquistare acqua in bottiglia

buoni motivi per non acquistare acqua in bottiglia

Ridurre l’impatto ambientale

Il commercio di acqua minerale ha un fortissimo impatto sull’ambiente, per ragioni che vanno ricercate in tutto il ciclo di vita della bottiglia in plastica, dalla produzione allo smaltimento, infatti: - produzione - nel 2016 soltanto nel nostro paese sono stati confezionati 14 miliardi di litri di acqua, dei quali l’80% in bottiglie di plastica (PET), il che equivale a circa 300.000 tonnellate di nuova plastica immessa nell’ambiente; - trasporto – il commercio di acqua minerale avviene prevalentemente su gomma, circa l’80% delle bottiglie viene trasportato con dei TIR che consumano mediamente 1 L di gasolio ogni 5 km, equivalente ad un’emissione di 2,65 kg di anidride carbonica, quindi ogni TIR che movimenta l’acqua dal nord al sud d’Italia e viceversa immette nell’ambiente 1000 kg di CO2 ad ogni viaggio; - smaltimento: non tutta la plastica viene adeguatamente raccolta e riciclata, una parte viene erroneamente conferita nell’indifferenziato mentre altra viene dispersa, per distrazione o incuria, nell’ambiente. Le conseguenze di uno scorretto smaltimento sono gravi, basti pensare che ogni giorno nel Mediterraneo ci finiscono oltre 700 tonnellate di rifiuti plastici4 che vi possono rimanere per secoli dato che la plastica non è biodegradabile, e sono oltre 25 milioni le tonnellate di plastica prodotte ogni anno in Europa delle quali solo il 30% viene riciclato.5

Fiducia nell’acqua del rubinetto e risparmio economico

Recenti statistiche6 mostrano che nel 2017 il 10,1% degli italiani lamenta irregolarità nel servizio di erogazione dell’acqua nella propria abitazione e circa un terzo (il 29,1%) dichiara di non fidarsi a bere l’acqua di rubinetto. Eppure l’acqua degli acquedotti italiani è potabile, sicuramente in molti casi potrebbe essere migliorata, soprattutto nei caratteri organolettici, ma dal punto di vista igienico è sicura e garantita da una legislazione severa, che impone frequenti controlli sia da parte dei gestori che dal personale delle aziende sanitarie. Una qualità che sarà destinata ad aumentare ulteriormente nel prossimo futuro, quando entrerà in vigore la nuova direttiva europea sulle acque potabili la cui proposta è stata presentata lo scorso 1 febbraio dalla commissione UE. Si tratterrà di una revisione normativa importante per i cittadini per almeno tre motivi: - informazione – maggiore trasparenza e facilitazione nell’accesso alle informazioni sulla qualità dell’acqua distribuita degli acquedotti; - qualità e controlli – migliori trattamenti e controlli grazie all’introduzione dei WPS (water safety plan), maggiore efficienza nella distribuzione dell’acqua e aumento della sua qualità e della sicurezza con l’introduzione di nuovi parametri riguardanti alcuni inquinanti emergenti; - risparmio - fare crescere l’utilizzo dell’acqua del rubinetto e ridurre l’eccessivo uso di bottiglie di plastica è uno degli obiettivi della nuova direttiva che, secondo Bruxelles, porterà ad una riduzione del 17% dei consumi di acqua confezionata e un conseguente risparmio per le famiglie europee stimato in 600 milioni di euro l’anno.

Il trattamento domestico dell’acqua potabile

La possibilità di trattare l’acqua del rubinetto con adeguate tecnologie al punto d’uso consente, in pratica, di ovviare a tutti gli inconvenienti associati al consumo di acqua in bottiglia. L’acqua microfiltrata infatti: - è amica dell’ambiente, la vera acqua a KM ZERO; - evita il consumo di acqua confezionata e con esso la produzione, il trasporto e lo smaltimento dei contenitori in plastica; - è comoda perché sempre disponibile dal rubinetto, in quantità illimitata; con gli erogatori d’acqua domestici non sarà più necessario acquistare e trasportare a casa pesanti ed ingombranti fardelli di acqua confezionata; - è buona perché grazie ai sistemi filtranti viene migliorata nel gusto, inoltre con gli erogatori frigogasatori si può ottenere un’acqua liscia o frizzante, a temperatura ambiente, calda o fredda, in grado di soddisfare ogni esigenza e ideale per tutta la famiglia; - è sicura in quanto le soluzioni di affinaggio consentono di trattenere gli eventuali microinquinanti presenti nell’acqua di rete e quelli potenzialmente rilasciati dalle reti di distribuzione domestiche, inoltre l’acqua affinata non risente delle problematiche di stoccaggio e di rilascio di contaminanti da parte della plastica che caratterizzano invece le acque in bottiglia; - è economica infatti con un erogatore d’acqua una famiglia può risparmiare sino al 50% della spesa di necessaria per l’acquisto di acqua in bottiglia. Quindi tante buone ragioni per non acquistare acqua in bottiglia e passare a quella del rubinetto, meglio se microfiltrata. Con le soluzioni Culligan la qualità e l’efficienza del servizio sono garantite da un’esperienza di oltre 80 anni nel settore del trattamento dell’acqua. Migliorare l’acqua è un impegno che Culligan svolge con passione attraverso la produzione di impianti e soluzioni tecniche di altissimo livello. Scopri come dire addio all'acqua in bottiglia >> [1] 211 litri pro capite/anno – Bevitalia 2017/8 [2] “Il valore sociale rivelato del consumo di acque minerali” Censis, 2018 [3] Lifegate 2018 [4] “Marine litter assessment in the Mediterranean”, Rapporto Unep 2015 [5] “Governments need to act to encourage plastic recycling markets”, Rapporto Ocse 2018 [6] “La giornata mondiale dell’acqua”, Istat 22 marzo 2018

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