Salute e benessere
L’importanza di un’acqua sicura per l’emodialisi
11 Marzo 2021
Sono milioni nel mondo gli affetti da Insufficienza Renale Cronica (IRC), e proprio per richiamare l’attenzione su questa patologia è stata istituita la Giornata Mondiale del Rene, quest’anno celebrata giovedì 11 marzo 2021.

È una campagna che da qualche anno la Fondazione Italiana del Rene porta avanti per sensibilizzare in primis rispetto al tema della prevenzione – che comincia sempre da una corretta alimentazione e idratazione assieme a stili di vita adeguati – sottolineando poi l’importanza di una diagnosi precoce e soprattutto delle cure e assistenze per pazienti con insufficienza renale cronica.
La dialisi in particolare, pur non costituendo una cura, rappresenta oggi uno dei trattamenti fondamentali per i pazienti con insufficienza renale cronica, come terapia che sostituisce artificialmente la funzionalità del rene, aiutando così a ripulire il sangue dall’eccesso di prodotti di rifiuto.
Utilizzato principalmente in pazienti con insufficienza renale acuta, il trattamento dialitico replica in gran parte le funzioni dei reni: l’emodialisi (così come la dialisi peritoneale) espelle dall’organismo i prodotti di scarto, le tossine, l’eccesso di sale e acqua, che i reni non sono più in grado di rimuovere.
Allo stesso tempo la dialisi ha l’obiettivo di mantenere l’equilibrio dell’organismo, correggendo i livelli delle varie sostanze tossiche presenti nel sangue.
L’emodialisi sfrutta il sistema chiamato rene artificiale per rimuovere le tossine, le sostanze chimiche e i liquidi in eccesso dal sangue. Il sangue del paziente procede all’interno del dispositivo attraverso una membrana semipermeabile che suddivide lo spazio interno in più compartimenti – uno contenente il liquido per la dialisi, l’altro il sangue – tra cui avviene uno scambio di soluti.
La membrana semipermeabile permette infatti il passaggio di molecole, favorendo il movimento in una particolare direzione. Avvenuto lo scambio, il sangue – filtrato e pulito – lascia il dispositivo e ritorna al paziente attraverso un catetere venoso.
Il trattamento di emodialisi ha una durata di circa 4 ore e va ripetuto 3 volte a settimana. Un paziente in dialisi entra dunque in contatto regolarmente con considerevoli volumi d’acqua, in media 350 litri. Nel sistema di dialisi circolano infatti soluzioni a diverse concentrazioni – i dialisati – costituiti da acqua di rete trattata, sostanze tampone, sali minerali e varie sostanze che il paziente deve assumere – miscelate direttamente nel dispositivo per l’emodialisi.

È pertanto essenziale che tali soluzioni rispondano a corretti standard di qualità e purezza in termini chimico-fisici: composizione elettrolitica, presenza o assenza di inquinanti chimici, bassa concentrazione o assenza di batteri, miceti ed endotossine.
L’elevata purezza microbiologica del liquido di dialisi rappresenta un requisito fondamentale del trattamento dialitico, dal momento che gli studi dimostrano il legame che tra qualità del liquido di dialisi e il benessere dei pazienti emodializzati.
Dunque è necessario per prima cosa garantire le migliori caratteristiche chimiche e microbiologiche dell’acqua di rete utilizzata come base delle soluzioni per l’emodialisi. La contaminazione microbica dell’acqua di dialisi preparata, a partire dall’acqua potabile di rete, costituisce infatti un fattore di rischio per il paziente in dialisi.
Culligan, da sempre in prima linea nella Cultura dell’Acqua, è in grado di fornire risposte concrete alle esigenze di purezza dell’acqua nella cura dei pazienti in emodialisi. Da più di 80 anni si occupa infatti delle acque destinate all’uso umano, rispettando i massimi standard di purezza chimica e microbiologica. Ed è per questo capace di soddisfare i requisiti ancora più selettivi quando si tratta di depurazione dell’acqua per uso ospedaliero, come nel caso dell’emodialisi.
I sistemi Culligan di Bi-Osmosi RO2 e Acqua-Cleer RO2 MD BiO THERMO sono il risultato di 30 anni di esperienza nel settore medicale, per garantire un’acqua sicura nei trattamenti ospedalieri per l’emodialisi.
Il sistema Bi-Osmosi RO2 MB BiO – costituito da due unità operanti in serie – permette di produrre acqua di elevata qualità e purezza, grazie a un doppio passaggio di depurazione: in un primo passaggio vengono rimossi fino al 90- 99% di sali e altri contaminanti.
Il secondo passaggio permette di rimuovere il 90-99% del residuo, garantendo un’importante barriera contro le sostanze microbiologiche.
RO2 MD BiO THERMO

L’innovativo sistema di sanitizzazione del dispositivo RO2 MD BiO THERMO sfrutta membrane a osmosi inversa specificamente concepite per resistere alle temperature elevate del processo di sanitizzazione: l’uso di acqua riscaldata a 85° C permette di distruggere i microrganismi che possono proliferare sulle superfici del sistema di trattamento e nel circuito di distribuzione.
In questo modo si riduce notevolmente il ricorso alla sanitizzazione chimica, assicurando un risparmio in termini economici ed evitando al tempo stesso la manipolazione e lo smaltimento di sostanze chimiche.
La qualità e purezza dell’acqua per il trattamento dialitico è il principale obiettivo del progetto RO2 ma non l’unico: i sistemi Culligan sono stati pensati per essere il più efficienti possibile dal punto di vista energetico e per ridurre al minimo lo spreco di acqua.
Grazie alla struttura modulare, alla possibilità di diversificare la portata, nonché di riciclare e rigenerare la massima quantità di acqua possibile, i nuovi sistemi di trattamento dell’acqua RO2 MD BiO THERMO e RO2 MD BIO consentono di garantire la sicurezza del paziente, ridurre i costi di gestione e rispettare al tempo stesso l’ambiente.
Per approfondire la Bi-Osmosi per il trattamento dell’acqua in Emodialisi
SCARICA IL DOCUMENTO