Come rendere potabile l’acqua di un pozzo

7 Ottobre 2016
acqua pozzo
Prima di scoprire come rendere potabile l'acqua di pozzo è necessaria una premessa: le fonti di approvvigionamento di acqua potabile in Italia sono rappresentate per oltre l’80% da acque sotterranee. Alcune, provenienti da sorgenti o da pozzi che pescano da falde profonde, sono di ottima qualità e richiedono interventi minimi per la potabilizzazione preventiva alla distribuzione in rete; altre, meno protette, risentono maggiormente la pressione antropica e possono presentare contaminazioni di varia natura: dalla presenza di nitrati derivanti dai processi di fertilizzazione in agricoltura, ai composti organo clorurati o altri contaminanti impiegati in ambito industriale. Per queste ultime i trattamenti di potabilizzazione sono più complessi e prevedono necessariamente l’impiego di più tecnologie a cascata.

Contaminazione delle acque naturali

La contaminazione microbiologica è il problema più diffuso, che accomuna la stragrande maggioranza delle acque allo stato naturale. In ogni caso le acque di acquedotto vengono potabilizzate e come tali arrivano al nostro rubinetto. La situazione cambia sostanzialmente quando non si è allacciati direttamente all’acquedotto, questo succede per esempio nelle case di campagna o in quelle realtà costituite da meno di 50 persone in cui i consumi non raggiungono complessivamente i 10 m3/giorno; secondo quanto previsto dalla Direttiva 98/83CE (qualità delle acque destinate al consumo umano) queste comunità possono essere escluse dal campo di applicazione della normativa. In questi casi occorre provvedere personalmente alla potabilizzazione dell’acqua.

Quando ricorrere al trattamento dell’acqua del rubinetto

Ma vediamo con una semplice casistica quando e in che modo può essere necessario un trattamento dell’acqua di rubinetto:
  • acque di acquedotto di ottima qualità, che non richiedono nessun tipo di trattamento
  • acque di acquedotto che necessitano di un miglioramento delle caratteristiche organolettiche a causa della presenza di odori/sapori indesiderabili, tra i quali includiamo anche quello del cloro
  • acque di acquedotto che necessitano di un miglioramento delle caratteristiche di composizione, per ridurre la concentrazione di elementi indesiderabili che possono essere presenti, come nei casi in cui l’acqua è erogata in regime di deroga
  • acque provenienti da sorgenti e pozzi privati che necessitano un trattamento di potabilizzazione per essere consumate.

La potabilizzazione dell’acqua di un pozzo

Quest’ultimo è chiaramente il caso più critico, e riguarda proprio quelle realtà prima menzionate che non dispongono dell’allaccio diretto alla rete acquedottistica. Per fortuna la tecnologia ci viene incontro e, già da molti anni, ci offre una vasta scelta di soluzioni domestiche e soluzioni residenziali, non soltanto per migliorare organoletticamente l’acqua, ma anche per rimuovere elementi indesiderabili, di qualsiasi natura e concentrazione. In questi però casi non sono sufficienti i tradizionali sistemi di affinamento dell’acqua al punto d’uso, anzi questi apparecchi non vanno utilizzati da soli in quanto pensati al solo miglioramento della qualità di acque già potabili.

Analisi dell’acqua

Nei casi in cui l’approvvigionamento avvenga da una fonte non potabile occorre innanzitutto fare analizzare l’acqua (meglio più analisi nel tempo perché la qualità può cambiare, e anche di molto, a livello stagionale o a seguito di forti piogge), al fine di conoscerne le caratteristiche ed individuarne le criticità. In genere, non è necessario analizzare tutti i parametri previsti dalla normativa (53), sarà sufficiente controllare quelli riguardanti la parte microbiologica oltre ad alcuni metalli e altre sostanze potenzialmente presenti nelle acque sotterranee. Non occorre essere dei chimici o degli esperti del settore, la scelta viene normalmente condivisa con il tecnico del laboratorio che effettua le analisi. Verrà quindi emesso un bollettino che attesterà la potabilità o la non conformità dell’acqua sulla base dei parametri analizzati. Solo a questo punto si è in grado di stabilire il tipo di impianto necessario. analisi acqua di pozzo

Trattamento dell’acqua: sistemi di disinfezione

Nel caso (raro) in cui non sia necessario rendere potabile l'acqua di pozzo, in quanto risulti già tale è comunque consigliabile predisporre un sistema di disinfezione a raggi ultravioletti, preceduto da un filtro chiarificatore a sedimenti, che non altera il gusto dell’acqua e ne assicura la qualità microbiologica anche in caso di eventuale contaminazione. Se l’acqua risulta invece non potabile occorre intervenire con la tecnologia adeguata, diversa a seconda della problematica, per questa operazione è bene affidarsi ai consigli di una ditta seria, specializzata nel settore del trattamento dell’acqua. Scelte sbagliate possono risultare inefficaci o addirittura peggiorare la qualità dell’acqua. Generalmente il sistema di trattamento viene predisposto nella tubazione principale, in modo che tutta l’acqua distribuita nell’appartamento risulti potabilizzata, a questo è possibile aggiungere un piccolo impianto di affinamento ad un rubinetto per ottenere un’eccellente acqua da bere.

Procedura di potabilizzazione dell’acqua di pozzo

Quindi quando non si è allacciati all’acquedotto la procedura da seguire per rendere potabile l'acqua di pozzo è, in sintesi, la seguente:
  • stabilire con l’aiuto del tecnico di laboratorio quali parametri analizzare per stabilirne la qualità dell’acqua;
  • individuare il trattamento più idoneo rivolgendosi ad aziende serie di provata esperienza
  • gli impianti prevedono una manutenzione regolare (sostituzione degli elementi filtranti, sanitizzazione, ecc) che deve essere effettuata nei tempi previsti dalla casa costruttrice;
  • non utilizzare mai sistemi di trattamento quali brocche filtranti e altri dispositivi simili direttamente per l’acqua non potabile, onde evitarne un ulteriore peggioramento della qualità, proliferazione batterica e rapido degrado degli elementi filtranti. Questi apparecchi sono destinati al miglioramento delle caratteristiche organolettiche e vanno impiegati solo per l’acqua potabile.
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