


Un'isola di plastica
Si parla molto dell’impatto ambientale della plastica, materiale di largo impiego nella nostra vita quotidiana, e soprattutto delle difficoltà gestionali relative allo smaltimento degli oggetti plastici arrivati a fine vita o comunque dismessi, visto che, per loro natura, non sono biodegradabili e presentano una elevatissima persistenza ambientale. Il termine “plastica” fa venire in mente immediatamente le bottiglie di acqua minerale, (il nostro Paese risulta il maggior consumatore europeo di acqua in bottiglia) il tipico contenitore “usa e getta” che sta saturando l’ambiente a causa dei volumi impressionanti di produzione, basta pensare infatti che solo in Italia vengono lavorate a tal scopo, ogni anno, circa 330.000 tonnellate di PET (polietilene tereftalato), con relativo impiego di petrolio ed un notevole consumo di acqua. Ma questo è niente in confronto a tutte le bottiglie di plastica che vengono prodotte nel mondo, e non solo per l’acqua minerale dato che questi contenitori vengono usati anche per le bibite, il latte, ecc. Ma la plastica o meglio “le plastiche”, visto che si tratta di una grandissima varietà, ognuna con particolari caratteristiche, hanno un utilizzo ben più vasto trovando impiego praticamente in tutti i settori delle attività umane. Molti degli oggetti che un tempo venivano realizzati in legno, tessuto o metallo sono oggi prodotti in plastica. La plastica nasce come materiale economico, leggero e resistente, fatto per durare nel tempo, motivo per cui si dovrebbe utilizzare il più a lungo possibile per poi essere adeguatamente smaltita o riciclata a fine vita; tuttavia l’economicità della produzione e la flessibilità di questi materiali fa sì che vengano sempre più impiegati per oggetti “usa e getta” (piatti e posate, imballaggi, cialde del caffè espresso, ecc.) un controsenso che fa molto male all’ambiente. Il problema della plastica quindi, oltre alle quantità, è dato dall’errato uso e smaltimento di una buona parte di questi materiali che solo in parte segue la via della raccolta differenziata. Molta plastica viene stoccata per secoli nelle discariche, oppure finisce per disperdersi nell’ambiente per arrivare, alla fine, in mare, che si sta trasformando nel più grande contenitore di rifiuti della storia dell’uomo.L'isola di plastica nel Pacifico


Come ridurre la plastica nella vita di tutti i giorni?
Invertire il processo è possibile e doveroso, ma occorre non stare a guardare come si è fatto fino ad ora. Inoltre per farlo serve il contributo di tutti; dei Governi che devono promuove politiche virtuose di “uso/riuso” e smaltimento dei beni compatibile con l’ambiente in cui viviamo; delle industrie che possono favorire la produzione di materiali biodegradabili al posto di quelli sintetici per i contenitori, gli imballaggi e gli oggetti usa e getta; delle aziende installando erogatori d’acqua allacciati alla rete idrica, fino al singolo cittadino che può facilmente eliminare l’acqua in bottiglie di plastica dalla vita di tutti i giorni.
Sei pronto a dare il tuo contributo?
Scopri perché scegliere l’acqua del rubinetto!
https://www.youtube.com/watch?v=UJvx-mJF4KcDì addio alla plastica
Prova gratis l'acqua Culligan per 15 giorni Share on facebook Share on twitter Share on linkedinContinua a leggere

Sostenibilità
Eventi green ed erogatori d’acqua: una scelta per aiutare l’ambiente
I grandi eventi generano un enorme impatto ambientale: come organizzarli in maniera che siano green? Oltre a installare ...

Casa
Perché la manutenzione dell’addolcitore è fondamentale per la tua casa
Un addolcitore d'acqua è uno degli strumenti più efficaci per combattere i problemi causati dall'acqua dura, ma per ga...

Ho.Re.Ca.
Acqua filtrata e caffè specialty: la scelta sostenibile del Melée Café a Bologna
Meno plastica, meno fatica e più qualità possibile: questa la scelta sostenibile del Melée café che valorizza la sua...